domenica 31 marzo 2013

Buona Pasqua!!!

Anche quest'anno la Pasqua è arrivata...certo in mezzo alla neve e al freddo, tant'è che il pranzo sembrava un pranzo di Natale più che pasquale!
Complice una lezione di cucina a cui ho assistito un paio di settimane fa, da Eataly a Torino, ho preparato alcuni dei finger food che ci erano stati illustrati dall'insegnante, Erica Maggiore, che in Piemonte ha fondato e gestisce una scuola di alta cucina: La Maggiorana.
Così mi sono ritrovata a cucinare una variante piemontese delle uova sode: le uova pasquali ripiene fritte! Le mia versione era leggermente più light di quella originale ecco come l'ho preparata.
Ingredienti per sette persone:
  • 7 uova;
  • 100 gr. di prosciutto crudo;
  • 1 scalogno;
  • 1 mazzo di asparagi;
  • 20 gr. di parmigiano;
  • extra veoliorgine d'oliva;
  • pangrattato;
  • sale .b.
Procedimento
Mettere a bollire le uova in acqua fredda con l'aggiunta di un poco di aceto (trucco della mia mamma per evitare che le uova si spacchino durante la bollitura) e spegnere 7 minuti dopo che l'acqua sarà arrivata a bollore.
 Tritare lo scalogno  farlo appassire in una padella con dell'olio (non troppo), una volta che lo scalogno si colorirà aggiungere gli asparagi tagliati a rondelle sottili salare a fare cuocere a fiamma vivace, aggiungere un po' di acqua se dovessero asciugarsi troppo e lasciare raffreddare.
Tagliare le uova a metà, senza sgusciarle, con un coltello del pane dare un colpo secco e poi tagliare per il verso del lungo. Togliere i rossi e unirli, in una ciotola, agli asparagi e al prosciutto, precedentemente frullati, e al parmigiano grattuggiato. 
Riempire le uova tagliate a metà  con la farcia così preparata coprendo anche la parte bianca, dando all'uovo una forma lievemente bombata. Spennellare con dell'uovo sbattuto e adagiare le uova nel pangrattato, fare scaldare dell'olio per friggere, non troppo, in una padella bassa e immergere le uova per qualche minuto con il guscio rivolto verso l'alto.
Servire calde.
Erano molto buone e i miei ospiti non si sono fatti pregare per mangiarle!

lunedì 25 marzo 2013

I CROODS

Domenica all'insegna del cinema... con i nipoti ovviamente!
Così eccomi, in mezzo a un'orda di ragazzini urlanti e genitori disperati, in fila per comprare pop corn e patatine e poi via a cercare il posto al buio: eravano una truppa e abbiamo occupato un intera fila! Santa Laura (mia sorella) aveva fortunatamente prenotato i biglietti su internet e quel passaggio ci è stato risparmiato.
In compenso il film di animazione della Dream Works era un vero spasso: da tanto tempo non ridevo così di gusto al cinema! La storia è quella di una famiglia "primitiva" (in tutti i sensi) che vive in una caverna all'interno di canion in qualche sperduto luogo di una terra ante deriva dei contnenti.
Protagonisti sono: il padre, la madre, una figlia adolescente desiderosa di conoscere il mondo, un fratello paurosissimo e decisamente non brillante quanto a coraggio e intelligenza, un bimba di circa due anni e l'anziana nonna, nonchè "amatissima" suocera del capo famiglia.
Il mondo che li circonda è ostile e duro ma il capo-famiglia li difende tenendoli tutti chiusi, per la maggior parte del tempo, in una caverna al buio e il motto di famiglia è che per sopravvivere bisogna avere paura... di tutto! Fino al momento in cui la giovane figlia ribelle conosce un ragazzo: moderno, pieno di idee, che sa produrre il fuoco ed ha un sogno quello di raggiungere la luce, al di la di una montagna: dopo, una prima forte resistenza alla novità,  la famiglia dovrà, spinta dai cambiamenti climatici e da forti scosse di terremoto che distruggono la loro caverna, incaminnarsi verso "l'evoluzione".
 Due sono gli argomenti centrali del racconto: lo scontro generazionale tra un padre e la figlia che sta crescendo e rivendica il desiderio di conoscere, di crescere e l'altro è quello tra il vecchio mondo (il padre) e il nuovo (il giovane ragazzo pieno di idee...perchè lui ha un cervello).
Il desiderio di rinchiudersi in una caverna perchè rappresenta la sicurezza ma è anche un limite fortissimo alla possibilità di crescere, di conocere un mondo che è spaventoso ma anche bellissimo e che aspetta solo di essere esplorato! Una parabola del mondo moderno... forse dell'essere umano in sè, lacerato dallo stesso conflitto dall'inizio del mondo: adesso le caverne sono i computer, i siti in cui ci espone senza uscire di casa... comodo ma che impedisce di conoscere gli altri esseri umani, di esporsi...nudi (metaforicamente parlando) con le proprie debolezze e di provarsi, magari di scoprire delle capacità interiori inaspettate! Come il padre dei Croods che scopre di riuscire ad avere delle IDEE!
Non posso descrivere la bellezza dell'animazione, dei colori, dei paesaggi all'interno dei quali i nostri protagonisti si muovono incessantemente in un turbinio di rincorse e di eventi...
Bello!

lunedì 18 marzo 2013

Nuovo Parlamento: Laura Boldrini

 La settimana appena trascorsa è stata, per il nostro Paese, indubbiamente  intensissima di avvenimenti: l'elezione del Papa venuto “dalla fine del mondo”, il 152° anniversario dell'Unità d'Italia, l'insediamento del nuovo Parlamento con la conseguente nomina dei Presidenti di Camera e Senato.
Sono rimasta colpita e meravigliata dell'elezione di una donna come Presidente della Camera, la terza nella storia repubblicana, si tratta di Laura Boldrini che è alla sua prima legislatura nelle fila del SEL. Il suo discorso di insediamento mi ha colpita ed esaltata al punto che sono andata ad informarmi sul suo percorso lavorativo per capire chi è Laura Boldrini.
Ha lavorato come giornalista in RAI, sia per la televisione sia per la radio, dopo essersi laureata in Giurisprudenza. Alla fine degli anni '80 ha cominciato la sua carriera all'ONU lavorando per quattro anni alla FAO dove si occupava della produzione video e radio.
Ha continuato il suo percorso internazionale lavorando presso il Programma Alimentare Mondiale (WFP)  come portavoce per l'Italia e poi come Portavoce dell'Alto Commissariato per i Rifugiati dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (UNHCR), per il quale ha coordinato anche le attività di informazione in Sud-Europa. In questi anni si è in particolare occupata dei flussi di migranti e rifugiati nel Mediterraneo, svolgendo anche numerose missioni in luoghi di crisi, tra cui ex Jugoslavia, Afghanistan, Angola, Ruanda...
Tantissimi sono stati i riconoscimenti a lei attribuiti come il premio giornalistico alla carriera Addetto stampa dell'Anno del Consiglio dell'ordine dei Giornalisti (2009), ha collaborato con vari giornali e ha scritto due libri : “Tutti indietro” e  in uscita "Solo le montagne non si incontrano mai. Storia di Murayo e dei suoi padri", cura anche un un blog: Popoli in Fuga.
E' così che ho compreso meglio alcuni passaggi del suo discorso in cui vengono ricordati i diritti dei poveri, dei derelitti, dei popoli del Mediterraneo che, dice, è "Un mare che dovrà sempre più diventare un ponte verso altri luoghi, altre culture, altre religioni"  e che custodisce "i molti, troppi morti senza nome". 
Un altro  punto bellissimo del suo discorso, che ha scatenato una ovazione ( e meno male!), è stata la frase che si riferiva alle donne vittime della violenza : "dovremo farci carico dell’umiliazione delle donne che subiscono violenza travestita da amore", peraltro ripreso anche dal neo eletto Presidente del Senato P. Grasso così come l'affermazione che la nostra Costituzione è la più bella del mondo e che nel Parlamento sono stati scritti i diritti universali in essa contenuti "costruiti fuori da qui, liberando l’Italia e gli italiani dal fascismo...".
Ha ricordato l'importanza e il valore del Parlamento che dovrebbe essere la casa della "buona politica" e il valore etico della politica stessa che si dovrebbe svolgere in maniera trasparente e che "deve tornare ad essere una speranza, un servizio, una passione."
E infine l'importanza del nostro essere parte dell'Unione Europea perchè l'Europa è "un crocevia di popoli e di culture, un approdo certo per i diritti delle persone, un luogo della libertà, della fraternità e della pace."
Buon lavoro al nuovo Parlamento!

venerdì 8 marzo 2013

8 Marzo Rita Levi Montalcini

 
Ultimamente, lavorando alcuni giorni in trasferta, la sera non posso vedere la tv e così ho riscoperto la radio: i miei programmi preferiti sono rai radio  tre e radio classica... va bè, sono la solita noiosa pseudo-intellettuale, comunque la premessa è per dire che qualche settimana fa mi è capitato di ascoltare un programma dedicato alla figura di una grandissima scienziata e di una interessante donna: Rita Levi- Montalcini.
Nel programma "Il Teatro in diretta", grazie alla voce di Anna Bonaiuti, la vita della famosa scienziata era narrata attraverso la lettura di un testo teatrale in cui si mescolavano brani delle numerose lettere scritte dalla Montalcini alla sorella e alla madre durante i suoi viaggi e la sua permanenza all'estero per lavoro e brani tratti dalla sua biografia.
Da questa lettura emergeva il carattere di una donna arguta, interessata e interessante, con gli occhi aperti sul mondo che la circondava, che analizzava in maniera critica con la stessa logica e lucidità con cui conduceva i suoi esperimenti, una donna che amava la musica di Bach, Beethoven, Mozart.
Una persona curiosa, quindi, curiosa della vita e di conoscere i meccanismi della neuroscienza così come degli esseri umani perchè, almeno questo mi è parso di capire, non si chiudeva nel suo laboratorio per estraniarsi dal mondo (come nell'immaginario colletivo si idealizza la figura di uno scienziato) tutt'altro, non perdeva di vista mai il fattore umano perchè era quello che l'affascinava di più come scrive anche in suo libro "Abbi il coraggio di conoscere" quando a proposito del rapporto tra la scienza e le sue scoperte e l'uomo afferma che : " il valore da salvaguardare è soprattutto l'uomo, la sua dignità e libertà, e di conseguenza la possibilità di un futuro scientifico al servizio di questa stessa dignità e libertà... La scienza è per l'uomo e non viceversa".
Nata a Torino nel 1909 da una famiglia molto unita, visse una infanzia serenza e seguì gli studi di medicina laureandosi nel 1932. Essendo la sua famiglia ebraica ebbe, con l'avvento del fascismo e con le leggi razziali del '39, molte difficoltà e fu costretta a emigrare in Belgio città in cui portò avanti i suoi studi specialistici in psichiatria e neurologia. A causa dell'invasione del Belgio tornò in Italia e iniziò i suoi esperimenti in un laboratorio costruito in casa sua. Durante la guerra con la sua famiglia si rifugiò presso degli amici a Firenze ed entrò come medico nelle forze alleate.
Dopo la guerra tornò dalla famiglia a Torino dove riprese gli studi accademici e allestì un laboratorio casalingo : se i suoi primi studi (degli anni della guerra) erano stati dedicati ai meccanismi di formazione del sistema nervoso dei vertebrati, con il maestro Giuseppe Levi iniziò a fare ricerca sugli embrioni di pollo attraverso i quali approfondì le ricerche sulle correlazioni nello sviluppo tra le varie parti del sistema nervoso e allo sviluppo dei neuroni isolati da vari elementi del tessuto cerebrale dell'embrione giungendo a diversi risultati pubblicati su riviste scientifiche internazionali.
Alla fine degli anni quaranta si recò negli Stati Uniti con il proposito di rimanervi pochi mesi, su invito del biologo V. Hamburg, e vi restò per i successivi trent'anni. Fu lì che continuando i suoi esperimenti in vitro scoprì il fattore di crescita nervoso, una proteina che ha un ruolo essenziale nella crescita e differenziazione delle cellule nervose sensoriali e simpatiche. Nel tempo, insiemo ad un suo allievo il biochimico Stanley Cohen, giunse all'isolamento di una molecola proteica tumorale che le permise di chiarire i meccanismi di crescita e differenziazione cellulare la c.d. NGF (nerve growth factor), il cui studio ha permesso la comprensione dello sviluppo e differenziamento di determinati neuroni del sistema periferico e del cervello. Questa scoperta è stata la base della comprensione della crescita delle cellule e organi e quindi significativa nello studio del cancro e di malattie come il Parkinson e l'Alzheimer. A seguito di queste scoperte le fu assegnato il Nobel nel 1986.
Ci vorrebbero intere enciclopedie per riportare tutte le innumerevoli cose che ha compiuto: le ricerche, gli studi come membro delle maggiori accademie scientifiche internazionali, il suo ruolo nel mondo politico come Senatrice a vita. Negli anni istituì in memoria del padre, con la sorella gemella Paola, la Fondazione Levi-Montalcini, rivolta alla formazione dei giovani, nonché al conferimento di borse di studio universitarie a giovani studentesse africane (progetto "Un convitto per le ragazze Tuareg"), con l'obiettivo di creare una classe di giovani donne che svolgessero un ruolo da leader nella vita scientifica e sociale del proprio paese.
Alla trasmissione in sua memoria, che citavo all'inizio del post, ha partecipato anche una grandissima poetessa Maria Luisa Spaziani che aveva conosciuto la Montalcini quando quest'ultima era ormai anziana e che aveva trovato nei versi della scrittrice un "sunto" dello spirito che l'aveva guidata per tutta la sua vita:
  L’indifferenza è inferno senza fiamme.
Ricordalo, scegliendo tra mille tinte il tuo fatale grigio;
se il mondo è senza senso, solo tua è la colpa.
Aspetta la tua impronta
questa palla di cera.

 Buon 8 Marzo a tutte!

lunedì 4 marzo 2013

Una borsetta porta lavoro

A volte basta veramente poco per rendere un oggetto carino e pratico, come la mia borsetta porta cucito, ancora più particolare...
Un po' di crocette e qualche, fantastico, bottone di Tilda!!!

domenica 3 marzo 2013

J.S. Bach ... forever!

Chi mi segue, chi mi conosce sa che ho una passione senza freni per la musica "barocca" e per quella di J. S. Bach in particolare: nella mia "cd teca" mi capita di avere diverse versioni delle sue opere.
Una di queste sono le Suite per violoncello solo: adoro l'interpretazione di M. Rostropovich e di recente sono riuscita a recuperare anche quella di un grandissimo violoncellista, colui al quale si attribuisce la riscoperta di quest'opera, Pablo Casals.
Mia sorella Chiara, che mi conosce e mi ama, me ne ha fatta riscoprire un'altra...meno ortodossa e classica ma ugualmente intrigante: perchè chi l'ha detto che Bach non avesse senso of humor o la capacità di ricercare qualcosa di differente, sono famosissime le sue variazioni su tema!
Buon ascolto!